I campi profughi Libanesi di Sabra e Chatila, che sono stati teatro nel 1982 dei massacri perpetrati dai falangisti Libanesi, sono un luogo dove sono “confinati” i profughi Palestinesi da circa 70 anni sono dei NON luoghi, dimenticati da tutti, dove non vi è legge ne civiltà, 17000 profughi palestinesi vivono rinchiusi senza possibilità di lavoro, educazione, dove queste persone cercano di sopravvivere. A queste persone si sono recentemente aggiunti più di 4000 profughi Siriani. Questi campi, sono privi di qualsiasi servizio e strutture di assistenza. Mancano le fognature, le strade, le scuole e qualsiasi altra struttura sociale, e prima di tutto il lavoro per queste persone che hanno difficoltà anche per uscire dai campi e andare nelle località vicine. Precedentemente vi erano alcune strutture educative ed assistenziali garantite dall’UNHCR, l’agenzia dell’ONU per i profughi ed i rifugiati, ma con la riduzione dei finanziamenti dell’agenzia per lo stop dei finanziamenti degli USA all’agenzia stessa, vi sarà un ulteriore riduzione delle poche strutture scolastiche. Già oggi la maggior parte dei giovani non studia e passa la giornata nelle non strade di questi campi profughi, possibili vittime delle droghe, dell’abbandono, della violenza, del fondamentalismo.
Il nostro piccolo contributo per migliorare almeno un po’ questa situazione è creare una piccola scuola all’interno di questi campi profughi per portare un minimo di istruzione a questi ragazzi. Vogliamo realizzare una scuola all’interno di un appartamento appositamente affittato per 3 anni ed avviare un ciclo scolastico grazie anche ai volontari docenti libanesi ed all’Associazione Annas Linnas.
Parafrasando JFK “…. Non chiederti cosa il tuo Paese faccia per te…. chiediti tu cosa puoi fare per il tuo Paese”. In questo caso cosa possiamo fare per il futuro di questi bambini che ora giocano abbandonati nelle strade perché non frequentano alcuna scuola.
In questo appartamento di 110 mq si creerà una scuola per i bambini più piccoli da 5 a 12 anni per insegnare a scrivere a leggere, oltreché una lingua straniera (inglese/francese), il computer e tutto quello che è il programma di una scuola dell’obbligo. Si spera di poter raggiungere un numero di circa 350 ragazzi in varie sessioni (la capienza stimata della scuola è di 90 persone).
Inoltre dopo le attività scolastiche, gli ambienti verranno utilizzati per accogliere altri giovani del campo che lo possono utilizzare come centro culturale per poter apprendere una lingua straniera, ad utilizzare il computer, e specialmente per le ragazze a fare alcuni lavori come cucire, lavorare con il vetro ed il legno, fare vestiti, scarpe ed altri oggetti che possono permettere a queste donne un minimo di sostentamento ed autonomia.
L’attività didattica verrà svolta da maestri ed insegnanti palestinesi rifugiati nei campi a cui verrà dato un minimo rimborso spese, che verranno supportati da altri insegnanti e personale con esperienza dell’Associazione libanese per l’attivazione dei corsi e delle attività culturali così come per il prosieguo delle attività.